Accadde oggi: 28 settembre 1967 Benvenuti cede a Griffith nel secondo match

Il 28 settembre 1967 allo Shea Stadium di New York Nino Benvenuti affrontò per la seconda volta Emil Griffith. Era la rivincita prestabilita da contratto. Nino difendeva il titolo mondiale, ma fu una difesa nata sotto una cattiva stella fin dagli allenamenti. Il triestino aveva come sparring Benny Briscoe. In America gli allenamenti sono match selvaggi e Briscoe aveva una potenza micidiale. Un suo colpo al corpo del nostro pugile provocò un’incrinatura costale. Qualsiasi altro avrebbe chiesto il rinvio, ma non Benvenuti che voleva mantenere ad ogni costo l’impegno. Il dolore fu tenuto nascosto al procuratore Amaduzzi. Nino si presentò al match confidando prima di tutto nel fatto di conoscere bene il suo avversario, secondo confidando nella sua intelligenza tattica e terzo nel prevedibile timore di Griffith dopo aver perso il primo match. In pratica non avvenne nessuna di queste tre cose. Al secondo round per un potente destro al corpo Benvenuti provò un dolore lancinante, Griffith dal lato suo era affamato di vendetta e l’intelligenza tattica si trasformò in una atroce sofferenza fino al 15° round. Se c’era bisogno di passare l’esame per il coraggio e l’incoscienza il triestino lo passò a pieni voti. Lo stesso Amaduzzi non capì la drammaticità del momento, Benvenuti cercò di nascondere la sua sofferenza. Aveva scelto la strada più difficile, ma anche quella impossibile. Quando finì il match, il triestino dolorante venne trasportato all’ospedale. Diagnosi varie con frattura alla mano destra, una frattura alla quarta costola a sinistra e una alla quinta, il labbro letteralmente spaccato con la necessaria suturazione di ben 5 punti. Verrebbe voglia di fare una domanda spiritosa: “Nient’altro ?”. Si può essere grandi anche nella sconfitta e quella sera Benvenuti ci riuscì in pieno, ma la sua sofferenza fu la molla che forse determinerà la vittoria nel terzo match…ovvero la vendetta.

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